È singolare e altrettanto suggestivo il fatto che il Museo medico-chirurgico “Roberto Papi” a Salerno sia collocato in via Trotula De Ruggiero, nobile salernitana e soprattutto prima donna medico operante in città nella metà dell’XI secolo.
Istituito nel 2009 nel cuore del centro storico di Salerno, il Museo – ospitato nell’antico Palazzo Galdieri – nasce grazie a Mario e Fernando Papi, rispettivamente padre e fratello di Roberto, a cui è dedicato il nome della struttura museale. Entrambi donarono al Comune la collezione di attrezzature medico-chirurgiche e strumenti storici collezionati da Roberto, che era originario di Roma e che pare fosse morto prematuramente proprio per un caso di malasanità.
Si tratta di una collezione tra le più vaste d’Europa e di grande interesse scientifico e storico: strumenti chirurgici appartenenti a tutte le branche della medicina e che possono essere datati dal XVIII al XX secolo.
In diverse sale sono state ricostruite delle ambientazioni e gabinetti medici dell’epoca per suscitare la curiosità dei visitatori e naturalmente per contestualizzare la collezione; il percorso museale, infatti, si snoda su 2 piani e 14 sale dove sono distribuiti gli svariati apparecchi catalogati per discipline medico-chirurgiche: dall’anatomia all’ostetricia, dalla chirurgia militare all’oculistica ecc.
A suscitare interesse, tra i molteplici pezzi esposti, vi è sicuramente la cassetta del dentista cavadenti e il cosiddetto cofano Mathieu di una nave da guerra settecentesca. Particolarmente singolari anche gli strumenti per l’igiene orale come gli stuzzicadenti in avorio e in oro: le preziose manifatture rispondevano, infatti, ad un vezzo dei nobili del ‘700 che erano soliti esibire in pubblico tali oggetti.
Presso il Museo, oggi, è anche possibile visionare la prima ed unica edizione dell’Historiae morborum datata 1741 e scritta dal medico bresciano Francesco Roncalli: viene considerata un compendio del pensiero scientifico e medico dell’epoca trattando, attraverso la forma delle epistole latine, le patologie più svariate.
Il Museo, dunque, si inserisce a pieno titolo nel solco della tradizione di Salerno quale Hippocratica Civitas e contribuisce, con le altre strutture museali, a consolidare e rafforzare l’identità storica e culturale della città.
È singolare e altrettanto suggestivo il fatto che il Museo medico-chirurgico “Roberto Papi” a Salerno sia collocato in via Trotula De Ruggiero, nobile salernitana e soprattutto prima donna medico operante in città nella metà dell’XI secolo.
Istituito nel 2009 nel cuore del centro storico di Salerno, il Museo – ospitato nell’antico Palazzo Galdieri – nasce grazie a Mario e Fernando Papi, rispettivamente padre e fratello di Roberto, a cui è dedicato il nome della struttura museale. Entrambi donarono al Comune la collezione di attrezzature medico-chirurgiche e strumenti storici collezionati da Roberto, che era originario di Roma e che pare fosse morto prematuramente proprio per un caso di malasanità.
Si tratta di una collezione tra le più vaste d’Europa e di grande interesse scientifico e storico: strumenti chirurgici appartenenti a tutte le branche della medicina e che possono essere datati dal XVIII al XX secolo.
In diverse sale sono state ricostruite delle ambientazioni e gabinetti medici dell’epoca per suscitare la curiosità dei visitatori e naturalmente per contestualizzare la collezione; il percorso museale, infatti, si snoda su 2 piani e 14 sale dove sono distribuiti gli svariati apparecchi catalogati per discipline medico-chirurgiche: dall’anatomia all’ostetricia, dalla chirurgia militare all’oculistica ecc.
A suscitare interesse, tra i molteplici pezzi esposti, vi è sicuramente la cassetta del dentista cavadenti e il cosiddetto cofano Mathieu di una nave da guerra settecentesca. Particolarmente singolari anche gli strumenti per l’igiene orale come gli stuzzicadenti in avorio e in oro: le preziose manifatture rispondevano, infatti, ad un vezzo dei nobili del ‘700 che erano soliti esibire in pubblico tali oggetti.
Presso il Museo, oggi, è anche possibile visionare la prima ed unica edizione dell’Historiae morborum datata 1741 e scritta dal medico bresciano Francesco Roncalli: viene considerata un compendio del pensiero scientifico e medico dell’epoca trattando, attraverso la forma delle epistole latine, le patologie più svariate.
Il Museo, dunque, si inserisce a pieno titolo nel solco della tradizione di Salerno quale Hippocratica Civitas e contribuisce, con le altre strutture museali, a consolidare e rafforzare l’identità storica e culturale della città.