La mattina del 9 settembre 1943 ai salernitani si offre uno spettacolo spaventoso: il mare è interamente ricoperto da un’enorme flotta. I militari approdano sulle spiagge a Nord e a Sud di Salerno, dalla costiera a Paestum. Mine disseminate sul terreno, spari dalle colline e dalla piana del Sele, attacchi con i carri armati. L’operazione non è affatto una passeggiata, ma alla fine, lentamente, gli alleati riescono a strappare terreno ai nazisti e a raggiungere Napoli, che nel frattempo è già insorta contro gli occupanti. Sono in tanti a versare il loro tributo di sangue e a sacrificarsi per la città. Fra i molti, Don Felice Ventura, parroco di Santa Margherita a Pastena, che si rifiuta di fuggire e sceglie di rimanere vicino ai fedeli, trovando con loro la morte sotto una pioggia di bombe. Anche il vescovo Nicola Monterisi, con stoico eroismo, decide di rimanere in città e di prodigarsi il più possibile per i meno fortunati.