Il progetto Wonder Salerno

Il Duomo fu costruito tra il 1080 e il 1085 dopo la conquista della città da parte di Roberto il Guiscardo, mentre era arcivescovo Alfano I. Alcune leggende narrano che fino al 1830 circa, dalle reliquie di San Matteo trasudasse un liquido trasparente e inodore, la cosiddetta Manna di San Matteo, alla quale erano attribuite proprietà miracolose

La torre (o forte) Carnale fu costruita intorno al 1569 dall'imprenditore Andrea Di Gaeta di Coperchia ed originariamente sorgeva direttamente sul mare. Si trova a poche centinaia di metri dalla foce del fiume Irno ed è relazionata come sistema difensivo con le “Torri costiere” di Angellara, Torrione e Vietri. Essa apparteneva al tipo di torri dette “torri cavallarie”, da cui partivano uomini a cavallo per avvertire la popolazione in caso di attacco dal mare. Il forte La Carnale fu teatro della strenua difesa di Salerno da parte del cosiddetto “Masaniello salernitano”, Ippolito di Pastina, ribellatosi contro i soprusi degli Spagnoli nel Seicento; divenne poi fortezza borbonica nel 1828. Dopo l'Unità d'Italia e fino al 1924 fu adibito a deposito di munizioni. Nella Seconda Guerra Mondiale fu rinforzato con “bunker” e subì molti danni durante lo sbarco di Salerno nel settembre 1943

Il Complesso di San Pietro a Corte rappresenta il monumento che racchiude tante importanti fasi della storia salernitana, dai romani al Cinquecento. La Cappella Palatina venne edificata per volontà del principe Arechi II, tra il 758 e il 787, all’interno di un preciso programma politico, secondo il quale il principe riteneva necessario fornirsi di una seconda città ben fortificata oltre a Benevento, capitale del Ducato. Nel XIII secolo la chiesa venne utilizzata per pubbliche cerimonie, tra cui il conferimento delle lauree della Scuola Medica Salernitana

Fu costruito per approvvigionare d'acqua il monastero di San Benedetto e tutt’oggi si trova nel centro storico di Salerno, sotto il colle Bonadies e il castello di Arechi. L'acquedotto è stato ribattezzato popolarmente “Ponte dei Diavoli” poiché secondo la leggenda sarebbe stato costruito in una sola notte, con l'aiuto dei demoni, dal mago salernitano del XII secolo Pietro Barliario. Un'altra leggenda vuole che sotto l'acquedotto si sarebbero incontrati casualmente, in una notte di tempesta, i quattro fondatori della Scuola Medica Salernitana: l'arabo Adela, il greco Ponto, l'ebreo Elino e il latino Salerno, in quanto all'epoca, grazie ai suoi commerci, Salerno era un crocevia di molteplici popoli, religioni e culture

La Bastiglia fu edificata verso il 1075 dal principe longobardo Gisulfo II il quale, per prepararsi all'assedio di Roberto il Guiscardo, edificò diverse torri sulle colline circostanti tra cui proprio “La Bastea”. Edificata sulla collina più elevata del castello, in modo da respingere gli assalitori provenienti da nord e ottenere una visuale più ampia su tutto il golfo di Salerno, la struttura è un edificio isolato, posto alle spalle del Castello di Arechi.
Il nome nasce da un equivoco, iniziatosi apparentemente nel XIX secolo, secondo il quale si credeva che l'edificio fosse sede di prigioni, che erano invece poste all'interno del Castello di Arechi

L’eroe dei due mondi si ferma un giorno a Salerno, prima di concludere l’impresa che porterà all’unificazione della penisola. A lui è dedicato il Corso Garibaldi e una targa commemorativa

Di origini salernitane, è uno dei più coraggiosi antifascisti. Perderà la vita a seguito della terza e più grave aggressione orchestrata dagli squadristi. Salerno gli dedica una delle piazze centrali e la statua lungo Corso Garibaldi

Patriota italiano, darà la vita per l’ideale dell'unificazione. L’arduo tentativo di una insurrezione antiborbonica, che lo conduce alla morte, avviene in provincia di Salerno: è la spedizione di Sapri

Al primo Re dell’Italia unita sono intitolate le principali strade delle città del Regno. A Salerno, quella che era una strada polverosa diventa il “Corso del Re”, passeggiata prediletta dai salernitani, oggi strada dello “struscio”, dei grandi marchi, di banche, uffici... e bar in cui concedersi una piacevole sosta

Tra le celebri Mulieres Salernitanae, donne che insegnavano e praticavano l’arte medica a Salerno, Trotula de Ruggiero risalirebbe ad una nobile famiglia normanna che contribuì ai finanziamenti per la costruzione della Cattedrale. Trotula nascerebbe dunque a Salerno e verrebbe avviata agli studi superiori ed in particolare di medicina. Le sue straordinarie doti la porterebbero ben presto alla fama, dovuta soprattutto alla stesura di un trattato che ancora oggi è considerato una pietra miliare della ginecologia e dell’ostetricia, il De passionibus mulierum

Costanza viene avviata alla professione medica dal padre, Salvatore Calenda, chirurgo operante prima a Salerno poi a Napoli, durante il XV secolo. Dopo aver frequentato la Scuola Medica Salernitana segue il padre a Napoli, facendogli da assistente. Secondo alcune fonti, in questo periodo Costanza riesce ad ottenere il titolo di dottore in medicina presso l’Università partenopea, rappresentando in tal modo la prima donna occidentale a potersi fregiare della laurea in questa disciplina

Il 21 giungo 1943, poco dopo le 13, formazioni di caccia-bombardieri americani arrivano dal mare e iniziano a sganciare i loro ordigni sulla città. Le persone sono a tavola per il pranzo, quando si ode lo strillo delle sirene. La maggior parte dei salernitani non ha motivo di pensare che la città possa rappresentare un bersaglio strategico per gli anglo-americani. Eppure, soltanto la sera prima, un monomotore inglese soprannominato scherzosamente “Ciccio o’ ferroviere”, utilizzato solitamente per operazioni di ricognizione, sgancia la prima bomba sulla città, che conta una vittima e quattro feriti. Formazioni di B-17, anche noti come “Fortezze Volanti” arrivano dal mare e lasciano cadere una pioggia di bombe tra la stazione e il sanatorio, oltre che sulle colline di Giovi. Salerno viene travolta dalla violenza devastante della Seconda Guerra Mondiale

9 settembre 1943, prima ancora dell'alba. Il golfo di Salerno fa da scenario alla più grande operazione anfibia della storia, dopo lo sbarco in Normandia: è l'operazione Avalanche. Dal Nord Africa e dalla Sicilia sono partite più di 600 navi che si riversano nel golfo di Salerno. Il mare è interamente ricoperto dall’enorme flotta. I militari approdano facilmente sulle spiagge, ma all’improvviso incontrano la resistenza tedesca. Le mine disseminate sul terreno, gli spari dalle colline e dalla pianura, gli attacchi dei carri armati tedeschi, lasceranno sul terreno numerose vittime

In questa ricostruzione tridimensionale appare l’antica Porta Catena, oggi scomparsa, che tra il ‘500 e il ‘600 rappresenta la soglia della principale via di comunicazione tra Salerno, Napoli e la Costiera Amalfitana. La sua edificazione avviene sul finire del 1500, quando la Porta Busandola (o Porta Nocerina) che si trovava nei pressi dell’antico cimitero e dalla quale le mura salivano fino al castello, viene spostata più in basso, proprio a fianco al campanile della Chiesa dell’Annunziata, prendendo appunto il nome di Porta Catena

Protagonista della Repubblica Napoletana del 1799 ricoprendo la carica di ministro degli Interni, Gian Francesco Conforti fu arrestato e condannato dai reazionari e rappresenta ancora oggi gli ideali di liberalità e amore per il popolo. La piazza, che per secoli ha rappresentato il centro della vita cittadina e che con ogni probabilità ospitava il foro durante il periodo romano, è oggi dedicata all’abate

Importante esponente della Scuola Medica Salernitana, Alfano I è stato un personaggio poliedrico, capace di padroneggiare le principali conoscenze dell’epoca. È quindi tra i protagonisti più illustri della storia di Salerno.
Amico intimo del futuro Papa Vittore III, stringe rapporti decisivi con Roberto il Guiscardo e Papa Gregorio VII. A lui si deve il recupero delle reliquie di San Matteo, patrono della città, e la realizzazione della Cattedrale

Le gesta di Roberto d’Altavilla hanno lasciato un’impronta duratura nella storia locale ma anche nello scenario europeo. Combatte il cognato Gisulfo II, ultimo longobardo a regnare su Salerno, difende il Papa Gregorio VII nonostante le scomuniche, fa edificare la Cattedrale su richiesta di Alfano I. Le sue imprese epiche gli valgono il soprannome di Guiscardo, cioè astuto, scaltro

Fondatore e direttore del quotidiano salernitano “Il giornale della Provincia” è tra i nomi più illustri della recente storia di Salerno. Donato Vestuti rappresenta la passione cittadina per lo sport, in particolare per il calcio: padre ispiratore dell’U.S. Salernitana, a lui è dedicato lo storico stadio cittadino